Shakespeare la celebrò per la sua bellezza senza averla mai vista Già in età augustea la città era considerata seconda, nell’Impero, soltanto a Roma.
Da sempre centro di traffici è ancora oggi il centro europeo di importanti reti commerciali. Richiamo irresistibile per turisti e visitatori anche per eventi come il Vinitaly, la FieraCavalli e l’imponente stagione lirica e di spettacoli nell’immortale Arena di Dario C. Nicoli
Verona. Panoramica. Foto Thilo Weimar gentilmente concessa dall'Archivio Fotografico Provincia di Verona Turismo. www.tourism.verona.it
Pensi a Verona e ti appare Giulietta. Bella come Olivia Hussey nel film di Franco Zeffirelli del 1967, intensa come Rebecca Saire nella produzione della BBC diretta da Alvin Rakoff nel 1978. E accanto a lei Romeo nelle sembianze, rispettivamente, di Leonard Whiting o Patrick Ryecart.
È la Verona del Trecento, con le sue faide e i suoi duelli, quella che fa da sfondo al Romeo e Giulietta di William Shakespeare, una delle più struggenti storie d’amore di tutti i tempi nella quale si celebrano allo stesso tempo la dirompente potenza della vita e il trionfo della morte. Nelle sue piazze e nei vicoli stretti da imponenti palazzi, si sviluppa la storia tormentata di Romeo Montecchi e Giulietta Capuleti. Un amore contrastato dalle rispettive famiglie in lotta fra di loro e che si conclude con la morte di entrambi nella cripta dell’antico monastero di San Francesco al Corso.
Sono almeno ottocentomila i nuovi visitatori che ogni anno frequentano la città scaligera che Shakespeare celebrò per la sua bellezza senza averla mai vista. Un microcosmo così coinvolgente da far dire al giovane Montecchi, bandito da Bartolomeo della Scala ed esiliato a Mantova, che “Non esiste mondo fuor dalle mura di Verona: ma solo purgatorio, tortura, inferno…”. Cercano il balcone di Giulietta, seguendo un fil rouge, punteggiato di formelle evocative, che li guida alla scoperta della città lungo le tappe del dramma shakespeariano. Da via Cappello a Piazza delle Erbe e Piazza dei Signori, tradizionale centro commerciale cittadino, al cortile del Mercato Vecchio. Sede di uno dei luoghi del potere cittadino, chiuso tra edifici decorati in cotto e tufo, quasi interamente porticato e contraddistinto dalla maestosa scala detta “della Ragione”, questo cortile conserva ancora il fascino austero di quel periodo.
Punto di partenza della passeggiata è sempre, e comunque per tutti, Piazza Bra, lo slargo longobardo dominato dalla grande Arena, che col Teatro in riva all’Adige, testimonia quanto la città fosse importante già in età augustea. Tanto da essere considerata la seconda per dimensioni e fasto dell’Impero dopo Roma.
Da tempo immemorabile crocevia di traffici e di popolazioni (leggenda vuole che sia stata fondata da Brenno durante la calata degli Unni in Italia nel 300 a.C.), Verona è, ancor oggi l’epicentro di una delle più moderne reti commerciali europee. Rinomata la sua Fiera Internazionale, specializzata nei cavalli e il Vinitaly. Per non dire dell’offerta turistica che propone vacanze indimenticabili lungo le rive del Garda e suggestive passeggiate sulle colline ricoperte di ulivi e vigneti che producono vini di alta qualità. Basti pensare al Recioto e all’Amarone, che le sono invidiati in tutto il mondo. Non mancano, naturalmente, i piatti tipici della cucina veneta. Con particolare riguardo ai tortellini di Valeggio sul Mincio, che si esaltano se annaffiati col Bianco di Custoza, e agli gnocchi di patate. Al “papà” dei quali è dedicata, fin dal ’500, la principale maschera del Carnevale di San Zeno.
Attrazione irresistibile è il festival lirico areniano che dal 1913 offre annualmente grandiosi spettacoli all’aperto da giugno a settembre. Nel cartellone del grande anfiteatro, che può ospitare oltre diecimila spettatori, non mancano mai l’Aida, con la quale fu inaugurato per celebrare il centenario della nascita di Giuseppe Verdi, e la Carmen di Bizet, opere che, più di ogni altra, prendono respiro su un grande palcoscenico. Concerti classici e rock, spettacoli di danza e di balletto completano il programma che, nel tempo, ha portato all’Arena i più grandi protagonisti del panorama artistico mondiale. Da Maria Callas, che vi debuttò nel 1947, interpretando la Gioconda di Amilcare Ponchielli diretta da Tullio Serafin, ai Kiss, la rock band statunitense che ha scelto Verona per l’unica e pirotecnica esibizione italiana con la quale intende celebrare il suo 40° compleanno l’11 giugno prossimo.
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