Dall’orrore alla coscienza È ospitato negli spazi di una vecchia centrale elettrica. Sangue rappreso, barelle, ampolle e strumenti chirurgici, teatralità estrema e provocazioni per generare la catarsi del visitatore di Francesca De Filippi
Napoli. Museo Nitsch. 130.aktion. Foto gentilmente concessa da Biagi Ippolito
Percorrendo a piedi le incantevoli stradine del centro storico di Napoli e quasi perdendosi nell’intricato dedalo di viuzze lastricate e colorate qua e là dalle insegne di bottega o dai gerani variopinti sospesi sui balconi, ci si imbatte in uno dei più importanti centri dedicati all’arte contemporanea del Mezzogiorno d’Italia: il Museo Hermann Nitsch della Fondazione Morra. Situato all’interno di un suggestivo edificio di fine Ottocento, originariamente sede di un impianto per la produzione di energia elettrica e dunque strutturato seguendo le linee dell’architettura industriale, il Museo Hermann Nitsch si connota come un centro polifunzionale per lo studio, lo sviluppo e la divulgazione delle arti visive. Dedicato al padre del ben noto Azionismo Viennese ne ospita le istallazioni e i documenti di tutte le azioni prodotte dall’artista dal 1974 ad oggi in collaborazione proprio con Giuseppe Morra. Gli ampi spazi dell’edificio contengono i “relitti” delle azioni di Nitsch: i documenti fotografici e i video, le grandi tele rosse di colore e di sangue rappreso, le tonache o le barelle insieme con gli scaffali colmi di ampolle, alambicchi e strumenti chirurgici, definiscono una mappatura completa della poetica e dell’estetica del maestro viennese fondatore dell’ Orgien Mysterien Theater. L’alternarsi dei volumi geometrici delle sale del museo, scandito dalle direttrici architettoniche sobrie e rigorose, crea un dialogo interattivo con le opere, che emanano un’istintualità cruda e vivificata dalla preponderanza del colore rosso e dalla aggressività arcana e arcaica delle immagini appese alle pareti. La suggestione che si viene così a creare rispecchia in pieno uno dei concetti fondamentali dell’artista, quello della Gesamtkunstwerk, cioè del “tutto come opera d’arte”. Un concetto che, fondandosi sul totale coinvolgimento sensoriale nell’azione, segna la via attraverso cui sublimare le pulsioni istintuali. Secondo Nitsch infatti, lo stato di alterazione psicofisico è la condizione necessaria all’uomo per raggiungere, in una doppia valenza rituale e purificatrice, l’apice dello stato di coscienza. Coscienza che, risvegliandosi dal torpore indotto dalle convenzioni sociali, supera il confine dell’inconscio per riappropriarsi della purezza primordiale e bestiale che le è propria. Il simulacro del tabù e della morale comune è abbattuto in nome della vita. Ed è proprio in nome e per amore della vita che l’artista ripercorre i riti arcaici di matrice religiosa come il sacrificio animale e i convivi propiziatori, che divengono veicolo privilegiato per inscenare la tragedia umana. La gestualità estrema, teatrale, legittimata dal cerimoniale, esaspera il bisogno di un ritorno alle origini. L’esuberanza della materia e del colore, deliberatamente resa più acuta e pungente, diviene il termine di decodificazione del messaggio. La presentazione oscena di carne, viscere e organi è, quindi, rappresentazione del trapasso, del passaggio doloroso ma catartico ad uno stato superiore di felicità. La festa, come la nota festa di pentecoste ospitata nel 2002 proprio dalla Fondazione Morra presso la Vigna San Martino, diventa tripudio di corpi, emanazione di un interiorità alla continua ricerca di se stessa. “Senza crudeltà non può esserci la festa, questo ci insegna la lunga storia dell’uomo” dice lo stesso artista.
Tutto si traduce in armonia. L’azione, nel suo farsi, diventa pentagramma di una sinfonia corale. Il colore è preludio all’azione, è contemporaneamente lo strumento e il fine ultimo, poiché racchiude in sé il potere abbagliante della luce e la carnalità. Le barelle presenti, le grandi tele monocromatiche “contaminate” dal passaggio dell’uomo che si è fatto vate investito dalla sacralità conferita al gesto, i disegni e i video, sono non solo le tracce imperturbabili degli intenti estetici e semantici volutamente lasciati dall’artista, ma anche radici, non statiche, per azioni future. L’aura emanata dagli oggetti investiti dalla forza liberatrice del rito arcaico, propaga dai tessuti, dai materiali e dalle immagini, modificando l’ambiente e la percezione. E proprio grazie a questa modificazione percettiva dell’ambiente, che il Museo garantisce continuità alla sua missione di stimolare riflessioni e processi creativi rivolti alla promulgazione e al rafforzamento dell’arte e della comunicazione visiva.
Libri Neanche l’amore trasforma la Borsa dei destini Libri E il sogno di conquista si trasformò nel miraggio di un deserto Libri Il Gargano di Joseph Libri La tragedia di Mattmark Un libro per non dimenticare Libri Viaggio tra i giardini d’Italia Libri Quando ad indagare sul “tempo” è la poesia Libri Tra le tempeste della vita vince la forza di un cuore amorevole Libri Quella valle del Gargano così ricca di un passato da non dimenticare Libri Grottaglie e le sue ceramiche attraverso la vita del benefattore Vincenzo Calò Libri Ottant’anni di cultura gioiosa Libri Quell’assedio del Sergente Romano come in un film Libri Magnifici ottanta Libri San Marco in Lamis vista dal suo campanile Libri Il grande amore per la splendida Castro Libri Meglio non tornare… Le lettere tra Italia e America durante la Prima Guerra Mondiale Libri Storia di un poeta tra Puglia e America Libri Morire di lavoro sotto il sole di Puglia Libri Quando gli oggetti dimenticati raccontano la vita Libri Masserie di Puglia Viaggio nella Bellezza Libri Piccolo viaggio nel dialetto salentino… Mai pe iabbu Libri La riscossa del Sud può iniziare dal suo “meglio” Libri La vita, comunque! Libri Arcobaleno di donne Libri Tra i monti della Val d’Aosta …alla ricerca del colpevole Libri …C’era una volta il passato Scriverne è un modo di preservarne la memoria Libri Disordinazione e sperimentazione nelle case-museo di Ignazio Apolloni Libri Storie salentine …alla ricerca del tempo perduto Libri Pietro Marti, il grande alfiere della cultura del Salento Libri Anche i tycoon piangono Libri Se un’isola “balena” nasce una notte dal nulla… Libri Dalla Calabria ancestrale a Roma I ricordi preziosi di tutta una vita Libri L’importanza di riscoprire la “fraternità” Libri Nel museo delle cere cercando il sogno di un mondo migliore Libri Napoli “Baciata da Dio e stuprata dagli uomini” Libri C’era una volta il padre-padrone Libri Seconda guerra mondiale Il dramma dei caduti Libri Tra le lagune di Savannah …per guarire Libri Il senso del Novecento nella saga della famiglia Stille Libri Ne La dolce vita di Fellini i germi dell’Italia di oggi Basilicata Craco La “second life” del paese fantasma Delta del Po Parco del Delta del Po Tra bellezze naturali e storia Bari “Cieli americani” a Bari Verona Verona Shakespeare la celebrò per la sua bellezza senza averla mai vista Courmayeur Courmayeur Tutto il fascino della bassa stagione Ferrara A Ferrara… si può ancora sognare Ferrara “Ciak, si gira” Tra i mille set di Ferrara Musica Porretta Soul Festival La Woodstock italiana della musica nera americana Matera Pasolini-Matera Cinquant’anni fa il primo Vangelo nei Sassi Napoli “Wood Stone and Friends” Al MADRE il vitalismo magico di Jimmie Durham Napoli Miracoli d’arte a Vigna San Martino Bologna Vuoi Essere FICO? A Bologna si può Bologna Bologna “La dotta”, “La grassa”, “La rossa” Bologna Al MAMbo in vetrina l’Arte Povera Polignano Da Brooklyn a Polignano Dodici artisti alla conquista dell’Europa Cinema Con The Revenant DiCaprio risorge e punta all’Oscar Cinema Quo Vado? Quando il terrone diventa politically correct Cinema Quando il cinema ritorna al futuro Eccellenze Italiane Andria L’orto di Pietro Zito È qui che nascono i suoi piatti pluripremiati Eccellenze Italiane Il miglior panettone milanese è… salentino San Marino “Da Hopper a Warhol” tra le dolci colline di San Marino San Marino San Marino Il fascino della storia tra panorami mozzafiato Torino Reggia di Venaria Reale Il tesoro ritrovato Torino Museo Egizio di Torino Il fascino immortale dei Faraoni Torino “For President” La fotogenia vincerà le elezioni Padova Così tanto… nella città dei tre “senza” Milano EXPO 2015 Non solo cibo Milano Le suggestioni oniriche di Joan Jonas Milano “Autunno americano” Milano celebra gli States Milano MILANO La metropoli è ancora “da bere” (…e “da mangiare”) Roma “Empire State” L’epicentro dell’arte è ancora New York Venezia Il fascino immortale della “Regina del mare” Venezia Tante “Illumi/nazioni” con la Biennale d’Arte Rovigo Storia e arte nella capitale del Polesine Rovigo “Il Divisionismo, la luce del moderno” A Rovigo 200 opere in mostra