Cinquant’anni fa il primo Vangelo nei Sassi Nel 1964 Pier Paolo Pasolini scelse i Sassi di Matera come set per Il Vangelo secondo Matteo.
Nella mostra fotografica di Domenico Notarangelo foto di scena e testimonianze di un evento che ha contribuito a cambiare il destino della città. Da “vergogna nazionale” a “patrimonio dell’umanità” di Giuseppe Massari
Matera. Pier Paolo Pasolini con Enrique Irazoqui (in primo piano), protagonista del film Il vangelo secondo Matteo (1964), durante le riprese. L'immagine fa parte della mostra fotografica: “1964-2014 Pasolini Matera” di Domenico Notarangelo
Cinquant’anni fa Pier Paolo Pasolini girava nei Sassi di Matera, in una città quasi sconosciuta del Mezzogiorno d’Italia, Il Vangelo secondo Matteo. Il film aveva un cast d’eccezione: Enrique Irazoqui, nella parte di Gesù, Margherita Caruso, Susanna Pasolini, Marcello Morante, Mario Socrate, Settimio Di Porto, Otello Sestili, Ferruccio Nuzzo, Giacomo Morante, Giorgio Agamben, Ninetto Davoli, Paola Tedesco.
Quarant’anni dopo, Mel Gibson sceglieva gli stessi luoghi per le riprese del suo The Passion, un’altra opera ispirata alla vita di Cristo.
Una Matera in abbondono aveva conquistato l’attenzione di due grandi registi e risultava il set ideale per ambientare questo genere di film. Nel frattempo, dall’Unesco le veniva riconosciuto lo status di “Patrimonio dell’Umanità” e oggi, con passi lenti ma continui, la città si prepara a vivere l’avventura di possibile “Capitale Europea della Cultura 2019”.
L’habitat rupestre rende lo scenario di Matera unico e incomparabile. I “Sassi”, sono il suo centro storico: case costruite nel tufo, una addossata all’altra, dove la vita si svolgeva con una semplicità primordiale: tra lavori agricoli, allevamento del bestiame e lavori domestici.
Dei Sassi, Palmiro Togliatti aveva parlato, nel ’48, come di una “vergogna nazionale”. La gente viveva in condizioni disumane. Dovevano essere abbattuti. Pasolini considerava invece la distruzione dei Sassi un delitto contro la civiltà contadina. E il futuro gli ha dato ragione, e alla grande.
Prende spunto da tutto questo la mostra fotografica “1964-2014 Pasolini Matera”, a cura di Domenico Notarangelo, che, partita da Matera, ha già toccato con successo Lecce, Roma, Barcellona, Parigi, Berlino.
Giornalista, fotografo e scrittore Domenico (Mimì) Notarangelo fu comparsa nel film di Pasolini (era un centurione) e poté scattare le preziose foto di scena e del back stage che oggi, con questa mostra e con il catalogo che ne è stato realizzato, sono uno spunto per riscoprire le radici di una città che ha saputo vincere, in questo mezzo secolo, sfide importanti.
E a conferma di una Matera “Gerusalemme” o “Betlemme” lucana è già stato allestito un nuovo set, quello di Mary-Mother of Christ, prodotto dal lucano Francesco Di Silvio, con la regia di Alister Grierson, che sarà pronto per le sale cinematografiche da Natale 2014.
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