Parlano italiano (e pugliese)
i Guardiani di New York Dalla fine del 2013 a Bryant Park, nel cuore di Manhattan, svettano due nuove imponenti statue.
L’autore è l’architetto e designer pugliese Antonio Pio Saracino, che vive nella Grande Mela da dieci anni di Tiziano Thomas Dossena
New York. Avenue of the Americas. “Superhero”, una dell due magnifiche installazioni permanenti di Antonio Pio Saracino
Continuando la nostra passeggiata per le vivacissime strade di New York City, alla ricerca di altre statue italiane, siamo rimasti a bocca aperta scoprendo che sono state piazzate due nuove statue in una zona strategica della città, Bryant Park. In realtà, le due statue si ergono orgogliosamente ai lati nord e sud della piazza, al numero 1095 di Avenue of the Americas, fra la 41esima e la 42esima Strada, appena mezzo isolato da Bryant Park, per estensione la seconda area verde della città. Il parco, originalmente denominato Reservoir Park, si trova alle spalle del meraviglioso palazzo delle Beaux-Arts che fa parte della sede centrale della Biblioteca Pubblica di New York. Dopo essere stato a lungo trascurato, è diventato un paradiso di una delle zone più elitarie della città. I giardini, splendidi, ospitano ristoranti, chioschi, una pista di pattinaggio sul ghiaccio, una gistra, sei monumenti e una fontana; un posto da non perdere in una visita a New York.
Scoprire che nelle vicinanze del parco ci sono due statue “italiane” è stato estremamente piacevole. Il genio creativo che sta dietro “I Guardiani: eroe e super-eroe”, due composizioni architettoniche ideate digitalmente e dell’altezza di circa 4 metri, è l’architetto e designer d’origine pugliese, Antonio Pio Saracino. Nato a San Marco in Lamis, in provincia di Foggia, è venuto a vivere a New York dieci anni fa, ha conquistato la città grazie al suo talento creativo e oggi, a soli 37 anni, ha raggiunto l’invidiatissimo traguardo di avere queste sue due gigantesche statue nel cuore di Manhattan.
“Hero” è la re-interpretazione in marmo, dal peso di circa tre tonnellate e mezzo, del Davide di Michelangelo, la statua più famosa di Firenze, il difensore simbolico di quella città, che rappresenta il carattere italiano, o il concetto di italianità. Le lastre accatastate di marmo bianco che compongono questa visione fluida e aerea dell’artista provengono in realtà da Danby, nel Vermont, la cava più grande del mondo, il cui direttore generale e proprietario è originario di Carrara, come gran parte del personale e delle attrezzature. Le lastre sono state poi portate all’azienda ABC Stone di New York per il taglio e montaggio, seguendo le istruzioni di Saracino, con l’aiuto degli ingegneri strutturali dell’Experion Design Group, che ha base a New York.
L’“Eroe” è stato donato agli Stati Uniti, grazie al sostegno di Eni Corporation, dal Ministero degli Affari Esteri italiano, dall’Ambasciata d’Italia a Washington D.C. e dal Consolato Generale d’Italia a New York, come simbolo dell’Italia, in occasione dell’Anno della Cultura Italiana negli Stati Uniti (2013). L’ambasciatore italiano negli Stati Uniti, Claudio Bisogniero, ha dichiarato: “Davide: un fortissimo simbolo del patrimonio culturale italiano, e ora un Guardiano dell’amicizia tra i nostri due paesi. L’anno della Cultura Italiana negli Stati Uniti non poteva lasciare migliore eredità”. Saracino, intervistato il giorno dell’istallazione dell’opera nella piazza, ha affermato: “L’Ambasciata italiana mi ha chiesto di prendere ispirazione dal Davide di Michelangelo. Ovviamente avere un punto di riferimento così imponente poteva scoraggiare. Eppure ero talmente orgoglioso di poter creare un simbolo che potesse rappresentare un dono del mio paese d’origine, l’Italia, a New York, che ho accettato questa straordinaria sfida”.
Il “Super-eroe” è una statua di acciaio inossidabile del peso di quasi sette tonnellate, un progetto commissionato dall’Equity Office, azienda la cui sede principale è al 1095 di Avenue of the Americas. Il suo sistema di piani ripetuti in acciaio inossidabile lucido è identico a quello usato per l’“Eroe”, ed è impeccabile la scelta dei materiali per la rappresentazione del tipico super-eroe da fumetto, vestito perfino con la cappa.
Insieme, i Guardiani rappresentano due protettori simbolici di New York City e celebrano il super-umano e l’ispirazione che esso suscita. Offrendo un messaggio indelebile di forza, resistenza e progresso, come lo stesso Saracino ha dichiarato: “Queste due stratificate costruzioni antropomorfiche evidenziano la capacità universale del genere umano di affermare la propria presenza nel mondo attraverso la perenne abilità di costruire”.
La curatrice Helen Varola ha dichiarato: “La sorveglianza dei due Guardiani ci fa pensare, insieme, a una vulnerabilità che attraversa i secoli, la politica, le culture, e a un dialogo spazio-temporale che evoca un’attualissima sacra conversazione con l’isola di Manhattan. I piani accatastati in marmo e acciaio sono stratificati come colonne verticali per creare spazi positivo/negativo, attraverso i quali percepiamo l’energia e l’architettura di Manhattan nello stesso modo in cui gli ‘stacks’ di Donald Judd evocano il mistero e la sensualità”.
Erette alla fine di novembre 2013, le statue sono subito diventate una tappa obbligatoria dei giri turistici e sono apprezzate dai visitatori per la loro eleganza e modernità. Senza dubbio la loro presenza contribuisce a promuovere l’immagine italiana a New York City. Il loro creatore ha commentato: “Uno dei miei sogni più grandi si è avverato; è un incredibile onore rappresentare il proprio paese nel cuore del mondo”.