…una lunga storia Il progetto originario dello scultore era diverso ma i fondi non furono sufficienti.
Molto criticata dalla stampa, la statua è tuttavia diventata, per gli studenti della New York University, un luogo di riferimento per un rito di buona fortuna di Tiziano Thomas Dossena
New York. Washington Square Park. La statua di bronzo di Giuseppe Garibaldi. Foto di Christina Figueroa
Passeggiando a Washington Square Park ci si imbatte in un bronzo di Giuseppe Garibaldi. È una statua che ha una storia lunga e tormentata e anche un segreto.
Una targa nelle vicinanze ci informa di un’usanza di “buona fortuna” tra gli studenti di dell’attigua NYU (New York University): sin dal 1960 sembra che abbiano inaugurato il loro anno di studi gettando un penny alla base della statua. Le coppiette indugiano, protette dall’ombra della statua, scambiandosi un bacio. I bambini corrono tutt’intorno felici, inconsapevoli della presenza del generale.
La scultura di bronzo del liberatore italiano fu inaugurata nel 1888, solo sei anni dopo la sua morte. I fondi per la statua furono raccolti nella comunità italiana dal giornale Il Progresso Italo-Americano, com’era stato fatto per altri monumenti di New York dedicati a italiani. Sfortunatamente, tuttavia, quella non era la statua che avevano deciso di erigere, o almeno non per intero. Mi spiego: in un articolo del 1896 lo scultore, Giovanni Turini, affermava che il bronzo era solo una parte del suo modello originale, che comprendeva Garibaldi come figura centrale, un soldato con baionetta, pronto a caricare, e un trombettiere che chiamava alle armi. Il piedistallo avrebbe dovuto essere “una sorta di roccia grezza, con la parte superiore che si sollevava in forma di spirale per sostenere la figura del liberatore”. Che cosa successe perché la statua cambiasse così radicalmente? L’artista prosegue: “La questione dei fondi era diventa seria… non ce ne erano abbastanza per completare la figura centrale, men che meno le due laterali e il piedistallo”. Senza consultare nessuno i membri della commissione si dettero da fare per adattare il progetto ai fondi, non rimase niente del disegno originale all’infuori della figura di Garibaldi, che era stata forgiata per armonizzarsi con le due figure laterali, e quindi fu deciso di scegliere un piedistallo standard di semplice granito.
Il tutto sembrava ingegnoso e innocuo, ma lo era? No davvero, perché, come descrisse lo scultore, qualcosa di terribile accadde subito dopo: “Garibaldi non poteva stare dritto sul nuovo piedistallo. Senza tanti complimenti le gambe della statua vennero adattate piegandole in una fonderia di bronzo. Questo naturalmente rovinò la posa naturale della figura”.
Quindi Garibaldi “fu ferito” ancora e questa volta forse irreparabilmente. La stampa ripetutamente attaccò la scultura. Il New York Times la citò, insieme alla statua di Columbus Circle, come “una delle statue antiestetiche di New York”. La definirono anche come “il contorsionista di bronzo” e “la più atroce” di tutte le statue di New York affermando che il bronzo è “sufficiente a far sì che i passeri del parco tremino di paura e che i bambini nelle loro carrozzine girino gli occhi nel tentativo di evitare di vederlo”.
Giovanni Turini, creatore dell’opera così criticata, era uno scultore rispettato, che aveva studiato a Milano e Roma. Aveva combattuto contro l’Austria nell’esercito di Garibaldi nel 1866. Voleva che il suo lavoro fosse ricordato per le ragioni giuste, così si offrì di rimpiazzare la statua con un’altra a sue spese. La vecchia figura di bronzo del liberatore italiano avrebbe dovuto essere tirata giù e riproposta, in una forma amputata, nel punto di Staten Island in cui Garibaldi fondeva candele con Antonio Meucci. Le gambe sarebbero state tagliate e si sarebbe provveduto ad un nuovo piedistallo. Sfortunatamente il suo obiettivo non fu mai raggiunto perché Turini morì improvvisamente nel 1899.
Questa goffa statua di circa 3 metri di altezza, con il suo piedistallo di quasi 5 metri, si trova ancora a Washington Square. Non fu mai trasferita a Staten Island ma fu spostata di circa 5 metri ad est, nel 1970, per consentire la creazione di un vialetto. Fu allora che fu scoperta, sotto la base originale della statua, un’urna di vetro contenente documenti degli anni tra il 1880 e il 1890.
Nel 2000, il fodero della spada di Garibaldi, che era stato precedentemente danneggiato da un atto di vandalismo e conservato a lungo in un deposito, fu debitamente riposizionato e riunito alla sua spada.
Se vi trovate nel Village, fermatevi a visitare Garibaldi, perché – come affermò il suo scultore – “non dico che la statua di Garibaldi sia la perfezione ma è di gran lunga superiore a molte statue di New York fatte da scultori famosi”.