
Buona, nutriente e leggera È altamente digeribile, fonte di proteine ad alto valore biologico e molto versatile in cucina.
È l’alimento più magro tra quelli del suo gruppo ma se si è a dieta non bisogna comunque abusarne di Novella Pranzo

Ricotta. Foto di Dario Ersetti
Innanzitutto va precisato che la ricotta non contiene caseine, quindi non è considerata esattamente un formaggio ma un latticino. Essa deriva, se prodotta artigianalmente, dalle proteine del siero del latte e per questo è un alimento altamente digeribile.
È molto versatile e in cucina può essere utilizzata in mille modi: la possiamo trovare in tutti i piatti di portata, dall’antipasto al dolce.
La ricotta è considerata il prodotto caseario più magro e quella prodotta artigianalmente, con il latte vaccino, è la più magra in assoluto. È un alimento molto ricco di calcio, sali minerali e vitamine ed è un’ottima fonte di proteine ad alto valore biologico.
La si trova in molte diete ed è sempre più presente nella dieta mediterranea, ma bisogna fare attenzione a quante volte la si consuma nell’arco della settimana. È vero sì che fra i prodotti caseari è uno di quelli più magri ma contiene sempre dall’8 al 20% di grasso. Una fetta di carne di 100 grammi o del pesce ne possono contenere anche 0,1%. Questo sta ad indicare che la ricotta vaccina non è un alimento magro ma semplicemente il più magro del suo gruppo (latticini e formaggi ). È importante sottolineare questo aspetto perché molte persone, erroneamente, ne consumano grandi quantità o mangiano ricotta molto spesso nell’arco della settimana, pensando che “tanto non fa ingrassare…” e non si rendono conto che con errori di questo genere è difficile mantenere il peso forma.
Finora abbiamo fatto riferimento alla ricotta di vacca, ma volendo, di tanto in tanto, fare qualche peccatuccio di gola va detto che è buonissima anche quella di pecora o di bufala (stesse caratteristiche della vaccina ma decisamente più grasse e più saporite). Queste ultime non sono consigliabili nelle diete ipocaloriche se non ogni tanto, come extra.
L’unica controindicazione della ricotta, per il suo alto contenuto di lattosio (3,5%), è quella di non poter far parte, ovviamente, della dieta di chi è intollerante al lattosio.
È importante scegliere ricotta artigianale, perché lo stesso prodotto industriale potrebbe risultare più grasso per l’aggiunta di panna e di latte durante la lavorazione (che ha lo scopo di renderla più saporita e più morbida). Per non cadere in errore e non mangiare un prodotto più grasso di quanto immaginiamo bisogna leggere per bene l’etichetta alimentare, che è la carta d’identità dei prodotti che consumiamo quotidianamente.
Apporto nutritivo per 100 grammi di ricotta di vacca:
- energia: 146 Kcal
- proteine: 8,8 gr
- lipidi: 10,9 gr
- glucidi: 3,5 gr
- colesterolo: 57 gr
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