
elisir di salute e bellezza Alimento principe della dieta mediterranea, ha innumerevoli e straordinarie proprietà. È il migliore anche per le fritture di Novella Pranzo

L'olio extravergine d'oliva, oltre che
alimento eccellente da un punto di vista
nutrizionale, ha un gusto squisito che
esalta qualsiasi sapore.
Foto Archivio Fotogramma
Pittule
- 1 kg di farina di grano duro
- 25 gr di lievito di birra
- sale
- acqua tiepida
- olio extravergine d’oliva (per friggerle)
Tabella nutrizionale per 100 gr di prodotto cotto
(5 pittule circa)
- energia: 355 Kcal
- proteine: 6 gr
- lipidi: 20 gr
- glucidi: 39 gr
- zuccheri: 1,3 gr
- fibra: 2 gr
Che buone le pittule! Il mio antipasto preferito.
Le nostre amate pittule sono un alimento povero per quanto riguarda gli ingredienti utilizzati ma sicuramente altamente calorico.
Sono un alimento composto principalmente da carboidrati (zuccheri complessi) e, vista la tipologia di cottura, anche molto ricco di grassi.
Ma attenzione ai grassi, è proprio qui che casca l’asino! È diffusa l’idea che l’olio migliore per una buona e leggera frittura sia l’olio di semi. Ma non è così. Gli oli di semi, ad alte temperature, diventano tossici per il corpo umano, a differenza dell’olio extravergine di oliva che è l’unico olio vegetale ricco di acidi grassi monoinsaturi che sopporta le temperature alte. Quanto alla vantata leggerezza degli oli di semi è esattamente il contrario di quanto per anni i mezzi d’informazione hanno sostenuto; infatti, la digeribilità è rapportata a 100 per l’olio extravergine di oliva (denso e saporito) contro, per esempio, il modesto 36 dell’olio di mais (trasparente ed insapore). Questo significa che il nostro stomaco, per digerire un cucchiaio di olio di mais, fa uno sforzo triplo rispetto a quello che gli richiede la medesima quantità di olio extravergine di oliva. Fate inoltre attenzione agli oli di cocco e di palma, che sopportano anche loro le alte temperature ma sono costituiti da acidi grassi saturi di origine vegetale, dannosi per le nostre arterie, anche più dannosi di quelli di origine animale.
Quando si parla di olio d’oliva bisogna chiarire innanzitutto una differenza fondamentale: l’olio extravergine è l’unico ricavato al cento per cento dalle olive, mentre l’olio d’oliva lo è soltanto al settanta per cento ed è tagliato, per il trenta per cento, con altri oli.
Alimento principe della dieta mediterranea e vero elisir di salute e bellezza è dunque l’olio extravergine d’oliva (E.V.O.), che è anche l’unico olio vegetale estratto con la sola molitura delle olive, ottenuto cioè con sola pressione, senza manipolazione o additivi chimici, a differenza degli oli di semi (soia, arachide, girasole, ecc.) o del semplice olio di oliva.
È così ricco di proprietà benefiche che ci vorrebbe un libro, non un articolo, per poterle indicare al completo. Contiene principalmente le vitamine E, A, K, D, i fenoli, lo squalene e gli steroli, che hanno proprietà antiossidanti ed effetto protettivo sulle cellule dell’organismo.
La vitamina E (tocoferolo) è la più presente e costituisce una difesa contro il cancro. I fenoli si trovano nella polpa delle olive, hanno una forte azione antinfiammatoria ed inibiscono l’aggregazione piastrinica. Sono in grado, inoltre, di svolgere un effetto chemio-preventivo sulle cellule tumorali.
Gli steroli diminuiscono la concentrazione nel sangue di colesterolo totale e di LDL (colesterolo cattivo) ed hanno effetti protettivi anti-cancerogeni.
Un consumo regolare di E.V.O. fa bene alla salute perché ci espone costantemente agli effetti antinfiammatori dell’oleocantale una sostanza che dà in gola un gusto acre, pungente.
È per tutti questi elementi che il consumo costante di olio E.V.O. concorre alla prevenzione e alla cura delle patologie cardiovascolari, diminuendo la formazione di radicali liberi dell’ossigeno, implicati nell’infarto come nell’invecchiamento cellulare e prevenendo, in parte, lo sviluppo di aterosclerosi e l’infarto del miocardio e diminuendo la pressione arteriosa sistolica e diastolica.
Fra gli effetti più importanti dell’olio E.V.O. c’è anche una notevole attività benefica sull’apparato digerente; agevola, infatti, le diverse fasi della digestione e diminuisce la secrezione di acido gastrico, favorendo un’azione inibitoria delle ulcere gastriche e duodenali. Non solo, grazie al suo costante consumo si può avere una diminuzione delle lesioni e, nella maggioranza dei casi, un aumento della loro cicatrizzazione. L’olio E.V.O. si utilizza molto nel trattamento della stitichezza cronica e come disintossicante del fegato e diminuisce il rischio di calcolosi biliare colesterolica, poiché agevola un’efficace azione della bile sull’emulsione dei grassi.
Strabilianti anche le proprietà dello squalene (400-450 mg in 100 gr di olio E.V.O.) noto per gli effetti anti-cancerogeni, che protegge soprattutto dal cancro al pancreas e che è il costituente del sebo, sostanza oleosa che mantiene idratato lo strato più superficiale dell’epidermide, proteggendola dall’evaporazione dell’acqua. Lo squalene ha anche un’azione protettiva contro il cancro della pelle, grazie alla sua capacità di combattere i radicali liberi ed assorbire le radiazioni solari.
Delle tante proprietà dell’ulivo, delle sue foglie e dei suoi frutti si parlava già in tempi antichi e remoti. I testi antichi tramandano “ricette” di decotti, succhi e intrugli vari in bilico tra medicina e magia. Ai tempi dell’antica Roma, Plinio il Vecchio descriveva il forte potere astringente e depurativo delle foglie dell’ulivo e consigliava di schiacciarle, mischiarle all’olio e applicarle come impacchi contro ulcere e mal di testa.
Ma al di là di leggende e magia l’antica saggezza aveva già intuito l’incredibile potere dei frutti dell’ulivo.
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