RIVISTA ON-LINE DI CULTURA E TURISMO
- FEBBRAIO 2018 -
HOME - Puglia - Proverbi dialettali - La rivincita dei cibi ‘poveri’
Proverbi dialettali
La rivincita dei cibi ‘poveri’ Cuisse è u paste d-i poveridde:
furmagge punde e rrafanidde

[Questo è il pasto dei poveri:
formaggio coi vermi e ravanelli]
(Cerignola)
di Alberto Sobrero
CONDIVIDI Facebook Twitter

Bruno Maggio. China

Non sembra vero, ma parlare di alimentazione quando ci si riferisce al mondo contadino dei secoli passati non è facile. Le cose si sono capovolte, nel giro di una cinquantina d’anni. Oggi è apprezzata – quando non trendy – la cosiddetta ‘cucina povera’, che ha come componenti fondamentali le verdure e i prodotti naturali della campagna, frutta non trattata con prodotti chimici e verdura dell’orto: si tratta proprio di quello che prima era ‘il mangiare dei poveri’, i quali ricorrevano ai prodotti della natura perché non si potevano permettere cibi costosi ed elaborati (carni, selvaggina, pesci, frutti esotici ecc.).

Il proverbio di questo mese offre un bell’esempio di questa inversione di segno.

Nella civiltà contadina tradizionale – e antica – mangiare formaggio coi vermi con contorno di ravanelli è la rappresentazione perfetta della miseria: un alimento ‘andato a male’ e una verdura che non apporta calorie danno poche forze a chi deve lavorare duro in campagna, dal mattino alla sera, e concedono ben poche gratificazioni al palato (il gusto del formaggio coi vermi è tanto piccante da cancellare ogni altro sapore).

Al contrario, oggi, popolazioni ossessionate dai problemi della precoce obesità, della sedentarietà, dell’eccesso di calorie, vedono un piatto di formaggio coi vermi con contorno di ravanelli come una ricetta altamente raccomandabile, praticamente da invidiare a quei fortunati dei nostri antenati. Il motivo è ampiamente documentato da una rapida carrellata sui manuali di scienze alimentari, che ci spiegano tre cose.

a) I formaggi sono un alimento completo: molte proteine, tutti gli aminoacidi, grassi, vitamine liposolubili, sali minerali (principalmente calcio e fosforo). Manca solo il ferro: ma integrando proprio con i ravanelli, o con legumi altrettanto ‘poveri’ come fave, lenticchie o ceci, la dieta giornaliera, secondo i parametri odierni, risulta perfettamente equilibrata.

b) I ravanelli contengono le vitamine B e C, di cui i formaggi sono poveri (e queste vitamine hanno importanti proprietà antiossidanti e depurative), e un bassissimo apporto calorico: con le loro 12 calorie per cento grammi equilibrano le centinaia di calorie del formaggio. Un’abbinata perfetta, da manuale.

c) Ciliegina sulla torta: il formaggio con i vermi non è tipico esclusivamente della Puglia, ma di varie regioni d’Italia. La variante più nota è quella sarda. Ebbene, alcuni scienziati americani sostengono che la straordinaria longevità media dei sardi dipenda dai benefici rigeneranti delle cellule provocate dalle larve del formaggio ‘marcio’. Formaggio coi vermi sugli scudi, dunque, anche per assicurare una lunga vita.

Peccato, per i moderni dietologi, che la produzione e la commercializzazione del formaggio coi vermi sia vietata dall’Unione Europea perché in contrasto con le norme igienico-sanitarie della Comunità. E questo la dice lunga sullo status reale di questi pasti, che sono ‘da poveri’ piuttosto che ‘poveri’: cibi rimediati per mera necessità nel terreno incolto o nell’orto, e cibi preparati in condizioni igieniche precarie, all’insegna del massimo risparmio: un risparmio obbligato, in tempi di miseria nera.

E la carne? E i pesci? Oggi, specialmente per la carne, se ne prescrive un consumo moderato (per evitare i danni di una dieta iperproteica) ma per molti, lunghi secoli sono stati al massimo un piatto riservato ai giorni di festa. Un sogno quasi impossibile. Un miraggio. E allora ci si consolava trovando difetti nell’oggetto del miraggio, difetti tali da renderlo non desiderabile. Ecco pronto per la bisogna un altro proverbio della stessa area: funge, sicce e ccarne vaccéine / sbregugna cucéine, “Funghi, seppie e carne di vitello / svergognano la cucina”.

Altri articoli
Proverbi dialettali   Mogli e buoi… Proverbi dialettali   Quella cattiva reputazione dei preti… Proverbi dialettali   Donna Capra Dal Medioevo a Sgarbi Proverbi dialettali   “Dopo Natale arriva il freddo” I proverbi meteorologici più radicati di quelli religiosi Proverbi dialettali   Un fantastico, modernissimo strumento didattico: la filastrocca Proverbi dialettali   Quando la parodia può sfidare la sacralità Proverbi dialettali   La felicità dipende da come gestiamo il tempo Proverbi dialettali   Se la frasca indica la qualità… Proverbi dialettali   La donna, che ingannatrice! Proverbi dialettali   Quando il proverbio lo dettava il calendario... Proverbi dialettali   Tieniti pronto alle delusioni! Proverbi dialettali   Attenti al sesso femminile! Proverbi dialettali   Quella mancanza di fiducia nella scienza… Proverbi dialettali   Per conquistare il paradiso… bisogna soffrire Proverbi dialettali   Dalla poesia alla “prosa” Questo è l’amore Proverbi dialettali   …Ma l’amore è speranza Proverbi dialettali   “Verba volant” Cosa è cambiato tra oggi e il passato Proverbi dialettali   Dalla filosofia di Eraclito al rock di Vasco “tutto scorre” Proverbi dialettali   Al di là del giardino c’è “l’altro”. L’odioso pregiudizio è duro a morire Proverbi dialettali   Gli ipocriti? Più pericolosi del calcio di un mulo Proverbi dialettali   Nulla è come il vino-sangue di Cristo. Quando la saggezza popolare è “diversamente sofisticata” Proverbi dialettali   Guai? Ognuno pensi per sé Proverbi dialettali   Ma quale “Eldorado”?! Proverbi dialettali   Saggezza contadina Anche lo Stato dovrebbe considerarla Proverbi dialettali   …Così passa la settimana dello scansafatiche Proverbi dialettali   Niente collera se vuoi mantenerti in salute Proverbi dialettali   Meglio un “praticone” che un “saputone” Proverbi dialettali   Se si ammala un “povero” non c’è speranza Proverbi dialettali   La dura legge della fame Proverbi dialettali   La prima lezione di vita? In una ninna-nanna Proverbi dialettali   Uomo e donna: un vecchio proverbio – incredibile! – sancisce la parità. Per le botte… Proverbi dialettali   Le donne? Streghe che portano alla forca Da usare per l’amore e per far figli Proverbi dialettali   Il matrimonio: che condanna per gli uomini! Proverbi dialettali   Le donne “diaboliche portatrici di perdizione” Proverbi dialettali   Le donne Più vicine al diavolo che all’acqua santa Proverbi dialettali   La perenne diffidenza del popolo verso “la casta” Proverbi dialettali   Una giocosa filastrocca per l’amaro fatalismo dei subalterni Proverbi dialettali   I superprivilegi di chi maneggia il denaro: una storia di sempre Proverbi dialettali   Quell’odioso pregiudizio verso i diversi Proverbi dialettali   Il potere del povero Proverbi dialettali   Se “aggiungi un posto a tavola”… Proverbi dialettali   Le leggi non scritte dell’ingiustizia sociale Proverbi dialettali   La superbia dell’uomo-pulce Proverbi dialettali   Autorità e sudditi Un rapporto senza speranza Proverbi dialettali   Il fatalismo dei deboli Proverbi dialettali   Perché i proverbi