RIVISTA ON-LINE DI CULTURA E TURISMO
- FEBBRAIO 2018 -
HOME - Puglia - Natura e paesaggio - Saline di Margherita di Savoia Un regno per l’avifauna
Natura e paesaggio
Saline di Margherita di Savoia
Un regno per l’avifauna
È la salina più grande d’Italia, la più importante d’Europa, scalo internazionale per migliaia di uccelli migratori.
È qui che probabilmente cacciava Federico II con i suoi falchi
di Enzo Cripezzi
CONDIVIDI Facebook Twitter

Saline di Margherita di Savoia (BAT). Fenicotteri rosa. Foto Archivio Fotogramma

Salpi”, cosi era definito l’antico lago salmastro costiero al tempo dei Dauni. Già nell’epoca romana e poi nel medioevo si raccoglieva il prezioso sale che si accumulava sulle sponde, prima che i Borboni lo trasformassero nelle “Reali Saline di Barletta” completando la bonifica del bacino. Toponimi come “Alma dannata” e definizioni come “zappasale”, per i raccoglitori del minerale, lasciano intuire un passato di vita non facile che gravitava intorno a quella che sarebbe diventata la salina più grande d’Italia, la più importante d’Europa.

La storia riaffiora nelle vicine aree archeologiche e qui si può immaginare Federico II, innamorato di queste paludi, a caccia con i suoi falchi per redigere il suo De arte venandi cum avibus, primo trattato di ornitologia.

Con l’unità d’Italia, le saline e l’abitato annesso assunsero il nome di Margherita di Savoia in ossequio alla regina e nello spirito di smantellamento dei riferimenti borbonici.

Oltre 4.000 ettari di acquitrini e vasche salmastre di profondità, salinità e colorazione variabile, canali, argini, distese di fango e salicornia conferiscono un orizzonte fiabesco, esteso per 20 km e largo 5 lungo la costa, di eccezionale interesse per gli uccelli acquatici.

Per un migratore, la distesa brillante di questa grande zona umida (la più estesa dell’Italia centromeridionale) costituisce, anche di notte, un’attrazione irresistibile, uno scalo internazionale obbligato per rifugiarsi e alimentarsi durante voli incredibili dall’Africa fino alle nostre terre, spesso per proseguire ancora fino al Nord Europa o viceversa.

Nel 1977 fu istituita la Riserva Naturale Statale sulla zona umida per 3.871 ettari (a cui si aggiunsero due riserve contigue per ulteriori 212 ettari), affidandone la gestione al Corpo Forestale dello Stato, permettendo comunque le attività di produzione del sale.

L’interdizione dell’attività venatoria consentì una crescita esponenziale delle presenze di uccelli con contingenti di decine di migliaia di individui, soprattutto svernanti.

L’importanza fu consacrata con il riconoscimento di Zona umida di valore internazionale (1979) ai sensi della convenzione di Ramsar, poi con la ricomprensione in IBA (Important Bird Areas), aree importanti per gli uccelli di cui all’inventario scientifico di Birdlife International, quindi in SIC (Sito di Importanza Comunitaria) e ZPS (Zona di Protezione Speciale), ai sensi delle Direttive UE “Habitat” e “Uccelli”.

Un mirabile sistema idraulico è alla base del funzionamento naturale della salina: l’acqua è immessa nei primi grandi bacini a nord, inizia un viaggio lento, articolato, di vasca in vasca, per favorire l’evaporazione dell’acqua e la concentrazione del sale, fino alle vasche “salanti”, a ridosso dell’abitato, dove il minerale precipita nell’acqua e può essere raccolto e stoccato nelle caratteristiche montagne di sale.

Le acque hanno quindi salinità crescente e livelli bassi ma variabili, condizionando la presenza o la nidificazione degli uccelli ma anche della vegetazione, limitata a specie tipicamente alofile e adattate a condizioni estreme dei substrati, come la salicornia.

Caratteristica è la colorazione rossastra degli ultimi bacini, determinata dalla presenza di micro alghe come la Dunaliella salina, adattata alla forte concentrazione salina. Queste a loro volta sostengono piccoli crostacei come l’Artemia salina, nella dieta del fenicottero che, così, assimila la particolare pigmentazione rosa.

Oggi la produzione meccanizzata di 5-6 milioni di metri cubi di sale all’anno, condotta dalla società AtiSale (oltre al circuito terapeutico acque “madri” nelle Terme), si intreccia con migliaia di volpoche, fenicotteri, cavalieri d’Italia, avocette e numerose altre specie.

La gestione dei livelli idrici è un obiettivo determinante e delicatissimo per questa particolare zona umida, su cui convergono peculiari attività produttive e obiettivi di conservazione e valorizzazione di Amministrazioni pubbliche, Associazioni protezionistiche, Corpo Forestale.

DOVE: Barletta (BAT)

Google maps

Articoli correlati
FAUNA   L’avocetta
Altri articoli
Natura e paesaggio   Gravina di Laterza Arizona di Puglia Natura e paesaggio   Parco Nazionale dell’Alta Murgia Il mondo perduto delle architetture in pietra a secco Natura e paesaggio   Giganti maestosi Natura e paesaggio   Fra i titani del Salento Natura e paesaggio   Je suis “Ulivo” Salviamo gli ulivi di Puglia Natura e paesaggio   Saline dei Monaci Un dolce rifugio per l’avifauna lungo la costa jonica FLORA   La salicornia glauca FAUNA   Il fenicottero Natura e paesaggio   I pajari del Salento Quando l’architettura è in armonia con la natura Natura e paesaggio   Tra pipistrelli di grotta e magnifiche querce vallonee FLORA   La quercia vallonea FAUNA   Il ferro di cavallo maggiore Natura e paesaggio   Parco naturale Litorale di Ugento Il paradiso salentino degli uccelli migratori FLORA   Il fiordaliso di Creta FAUNA   Il cigno reale Natura e paesaggio   Punta della Contessa Regno di piante rare e uccelli di passo FLORA   Bassia hirsuta FAUNA   L’airone bianco maggiore Natura e paesaggio   Parco naturale regionale Porto Selvaggio e Palude del Capitano Un tuffo nella bellezza FLORA   Lo spinaporci FAUNA   Il cuculo dal ciuffo Natura e paesaggio   Bosco delle Pianelle a Martina Franca Tra lecci bellissimi e piante rare FLORA   L’ofride di Ingrassia FAUNA   Il pettirosso Natura e paesaggio   Il fico in Puglia: tra “paesaggi dimenticati” e nuovi ficheti FLORA   Erba di San Giovanni crespa FAUNA   Il passero Natura e paesaggio   Porto Cesareo Acque di cristallo, fondali preziosi e spiagge da sogno FLORA   Piante e fiori delle dune FAUNA   Il fraticello Natura e paesaggio   I favolosi olivi di Puglia Tra storia, natura e agricoltura FLORA   Piante e fiori degli oliveti FAUNA   L’upupa Natura e paesaggio   Parco naturale regionale Bosco e Paludi di Rauccio FLORA   La campanella selvatica FAUNA   Il tasso Natura e paesaggio   Parco naturale regionale Costa Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase FLORA   Il fiordaliso di Leuca FAUNA   Il grillaio Natura e paesaggio   Grotte di Castellana Incantevole mondo sotterraneo FAUNA   Spelaeomysis bottazzii Natura e paesaggio   Parco naturale Terra delle Gravine Tra canyon maestosi FLORA   La campanula pugliese FAUNA   Il capovaccaio Natura e paesaggio   Foresta Umbra Tra piante e animali rari all’ombra della faggeta FLORA   L’agrifoglio FAUNA   Il capriolo del Gargano Natura e paesaggio   Riserva naturale delle Cesine Paradiso di flora e fauna FLORA   La periploca maggiore FAUNA   La folaga Natura e paesaggio   Parco nazionale dell’Alta Murgia Tra natura e storia FLORA   Il lino delle fate Natura e paesaggio   Torre Guaceto Natura e cultura tra mare e terra Flora   L’erica pugliese