Nel 2007 sono state osservate nidificazioni nel Parco di Porto Selvaggio e Palude del Capitano.
La femmina depone le uova nei nidi delle gazze, che le covano e si prendono cura dei piccoli di Giuseppe La Gioia
Un giovane cuculo dal ciuffo. Foto gentilmente concessa da Cristiano Liuzzi
Il cuculo dal ciuffo (Clamator glandarius) è una specie migratrice estiva, la cui popolazione italiana è stimata in solo poche decine di coppie. Storicamente è ritenuta accidentale ma dal 1950 si sono iniziate a registrare un maggior numero di osservazioni, soprattutto in Sardegna e Toscana, dove dal 1964 si sono accertati anche i primi casi di nidificazione. La popolazione europea è concentrata in Spagna, mentre sverna principalmente nell’Africa sub-sahariana.
Questa specie, a causa della ridotta dimensione della sua popolazione nidificante, ma anche del lieve incremento registrato in questi anni, è classificata come specie “in pericolo” nella recente Lista Rossa.
Come il più comune cuculo, anche quello dal ciuffo è una specie parassita: infatti la femmina depone ciascun uovo in differenti nidi di gazza, lasciando a questa specie il compito di covarlo e di accudirne il piccolo, ma, a differenza della specie più comune, il nidiaceo di cuculo dal ciuffo cresce assieme ai piccoli di gazza.
In Puglia la nidificazione del cuculo dal ciuffo è stata accertata per la prima volta nel 1989, poi, nel 2001, nella Penisola salentina. È specie tipica di ambienti secchi e pinete litorali. Più recentemente ne sono state osservate alcune altre nidificazioni, una delle quali nell’area del Parco di Porto Selvaggio e Palude del Capitano, nel 2007.