Nel Capo d’Otranto, in provincia di Lecce, se ne possono avvistare in primavera decine di esemplari di Giuseppe La Gioia
Un bell'esemplare di grillaio.
Foto gentilmente concessa da Cristiano Liuzzi
Il grillaio (Falco naumanni) è un falchetto, un po’ più piccolo del più comune gheppio, ma diversamente da questo è una specie migratrice e presenta un areale di nidificazione frammentato e localizzato che si estende dalla Spagna e dall’Africa settentrionale alla Cina settentrionale; sverna localmente nelle porzioni più meridionali dell’area riproduttiva, ma soprattutto nell’Africa sub-sahariana e nella Penisola Arabica meridionale. In Italia è principalmente nidificante in Puglia, Basilicata e Sicilia, ma è presente anche in Sardegna. È specializzato nella predazione di insetti di medie dimensioni, soprattutto Ortotteri (i grilli appunto, da cui il nome) e Coleotteri, ma non disdegna rettili e micromammiferi. Frequenta aree aperte in ambienti caldi e asciutti, con vegetazione scarsa o assente, ma si adatta anche ai seminativi. Nidifica in colonie su manufatti anche all’interno di città, oppure su siti naturali come pareti rocciose.
Soggetta a un rapido declino negli ultimi decenni del secolo scorso, sia in Italia che in tutto il suo areale, è una specie minacciata globalmente anche se mostra una moderata ripresa.
Per il grillaio sono state attivate misure di conservazione e tutela che stanno dando i primi frutti: la specie, almeno in Puglia, sembra essere in leggera ripresa numerica e manifesta una netta espansione di areale, soprattutto nella porzione centro-settentrionale della regione. In provincia di Lecce si sono verificate alcune isolate nidificazioni e non si esclude una presenza maggiore di quanto noto.
Il grillaio è più facilmente osservabile soprattutto in primavera. In questo periodo, infatti, alcune decine di esemplari di questa specie sono spesso presenti nell’area di Capo d’Otranto, importante sito nazionale per il transito dei rapaci durante la migrazione di ritorno nelle aree di nidificazione. Da metà marzo a metà maggio molti grillai si soffermano sulle pseudosteppe che caratterizzano l’area, per rifocillarsi prima di proseguire la loro migrazione verso l’Albania, attraversando quindi l’Adriatico nel suo tratto più stretto, o lungo la costa. È dunque questo il periodo più propizio per osservare gruppi numerosi di grillai (fino a 70 esemplari!) volteggiare tutti assieme alla ricerca di insetti volanti, sfruttando le correnti ascensionali create dall’impatto del vento contro le pareti rocciose. Uno spettacolo magnifico.