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- FEBBRAIO 2018 -
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Natura e paesaggio
FLORA
L’agrifoglio È molto diffuso nelle faggete del Gargano. Fiorisce da aprile a maggio per lasciare posto ai bellissimi frutti rosso scarlatto di Silvano Marchiori
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Il bellissimo agrifoglio con i caratteristici frutti rossi. Foto di Piero Medagli

    Albero sempreverde di modeste dimensioni l’agrifoglio (Ilex aquifolium L.) raggiunge, al massimo del suo sviluppo, un’altezza di 10 metri. Il fusto presenta una corteccia liscia, di colore grigio scuro, che tende a desquamare.

      Negli esemplari arborei la forma della chioma è vagamente piramidale, e le foglie, con un breve picciolo, hanno lamine di forma ellittica, con base arrotondata e appuntite all’apice (da cui trae origine l’epiteto specifico: aquifolium da acutus = appuntito e folium = foglia), lucide, del tutto prive di peli (glabre), verde scuro sopra e giallo verdastre sotto.

      L’agrifoglio presenta una notevole variabilità nella forma delle foglie (dimorfismo fogliare): i ricacci (polloni), i giovani esemplari e i rami posti all’ombra hanno foglie con margine ondulato, fortemente dentato-spinose, con un numero di denti variabile (sino a sette per lato). I fiori, unisessuali, si sviluppano su piante diverse (specie dioica), sono piccoli, con petali bianchi i femminili, bianchi con striature rossastre i maschili, riuniti in gruppi (fascetti), portati alla base (ascella) di foglie su rami formatisi l’anno precedente. La fioritura avviene da aprile a maggio, l’impollinazione avviene ad opera di insetti, principalmente api. Il frutto che si forma è una strana drupa subsferica con 4 noccioli, dalle dimensioni di un pisello. Il colore rosso scarlatto, che bene contrasta con il verde scuro delle foglie, e il fatto che permanga sulla pianta durante tutto l’inverno lo rendono appetibile a molti uccelli che se ne nutrono contribuendo così alla sua diffusione.

      L’agrifoglio si trova in Europa, nell’Asia Minore e nell’Africa nord-occidentale.

In Italia è distribuito in tutto il territorio nazionale nelle faggete, ma è pianta sempre più rara per l’eccessivo prelievo che ne è stato fatto per l’utilizzazione sia del legno, ottimo per ogni tipo di lavorazione, che dei rametti fertili (con foglie e drupe) a scopo ornamentale.

      Nel Gargano, favorito dal clima particolarmente umido (subatlantico) e moderatamente caldo (submediterraneo) della Foresta Umbra, l’agrifoglio è molto diffuso e costituisce, allo stato arbustivo, un elemento caratteristico delle faggete.

      Da questa specie sono stati ottenuti numerosi ibridi e varietà colturali (cultivar) presenti in molti giardini. Sin dall’antichità l’agrifoglio era utilizzato come pianta medicinale e considerata un amuleto, utile a scacciare i demoni.

      Successivamente l’uso dell’agrifoglio come addobbo natalizio si diffuse anche nella cultura cristiana, che vedeva nelle spine delle foglie e nel rosso delle drupe un richiamo alla passione di Cristo, anche se l’abitudine di appendere fuori dall’uscio una corona benaugurale di agrifoglio resta una testimonianza dell’antica tradizione precristiana.

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