Un bell'esemplare di folaga. Foto gentilmente concessa da Giuseppe La Gioia
La folaga (Fulica atra L.) è una specie prevalentemente sedentaria distribuita in Europa, Asia, Africa settentrionale e Australia. Le sue popolazioni settentrionali svernano nella porzione meridionale dell’areale; di conseguenza, nei paesi dell’Europa centrale e in quelli intorno al bacino del Mediterraneo si ha, durante le migrazioni e nei mesi invernali, un marcato aumento di presenze, mentre alla popolazione residente si unisce quella svernante. Anche la Puglia, quindi, è interessata dalla migrazione di questa specie e gli esemplari svernanti nella nostra regione (alle Cesine ne arrivano anche a centinaia) provengono dall’Europa centrale.
Questo uccello presenta una colorazione uniforme nera con riflessi plumbei e becco bianco, mentre il pulcino ha il capo rossastro e il becco rosso con una banda nera.
La folaga frequenta zone umide di varia natura ed origine, con acque ferme anche salmastre, ma con abbondante vegetazione palustre; in esse costruisce il proprio nido o utilizza quelli abbandonati da altre specie. Durante lo svernamento la si può osservare anche in acque prive di vegetazione, purché di vaste dimensioni; in questi ambienti, l’assenza della vegetazione, necessaria per proteggersi dai predatori, è compensata dalla possibilità di sostare in grandi gruppi che si riuniscono e si compattano per disorientare i predatori. Quando sono spaventate, le folaghe si allontanano correndo sull’acqua e sbattendo le ali, spesso senza sollevarsi realmente in volo; in alcuni casi, invece, possono immergersi, tenendosi sul fondo con le robuste zampe, eventualmente lasciando fuori dell’acqua solo la testa per controllare cosa succeda intorno.
In Italia viene stimata una popolazione di 8.000-12.000 coppie, mentre in Puglia la folaga, pur comune in inverno, si ferma a nidificare con un numero limitato di coppie. Le aree attualmente più importanti per la nidificazione di questa specie sono rappresentate dalla Laguna di Lesina, dalle paludi del Golfo di Manfredonia e, più a sud, dai bacini di Ugento.