Erica pugliese. Foto gentilmente concessa da Piero Medagli
L’erica pugliese (Erica forskali, sinonimo di Erica manipuliflora) deve il suo nome volgare al fatto di essere presente in Italia solamente in Puglia, e precisamente nel Salento.
Non è però una specie endemica di questo territorio in quanto la sua distribuzione comprende tutte le coste sud orientali del Mediterraneo, dalla Dalmazia al Libano, le Isole egee e Creta. In Salento è stata segnalata lungo la costa adriatica in diverse località delle province di Brindisi e Lecce, di cui due nell’ambito della riserva naturale di Torre Guaceto. Una sola stazione è presente sulle coste joniche, a Punta Pizzo, presso Gallipoli.
L’erica pugliese è un arbusto sempreverde di piccole dimensioni, da 30 a 60 centimetri, con fusto dapprima brevemente strisciante, quindi eretto, ramoso, corteccia grigio-brunastra, foglie piccole aghiformi, riunite in gruppi (verticilli) di tre elementi. I fiori, posti in gruppi su rami fioriferi laterali, formano un’infiorescenza poco densa, di circa 6 centimetri, posta in posizione sub terminale ed hanno una corolla di colore rosa acceso, con petali saldati tra loro a formare un tubo di forma campanulata dalla cui apertura sommitale (fauce) sporgono le antere.
A fine fioritura la corolla diventa di colore brunastro e persiste a lungo sulla pianta anche quando il frutto si è formato. Il periodo di fioritura va da settembre alla fine di ottobre.
È una specie di ambienti caldi ed aridi (termo xerofila), che costituisce garighe costiere, su suoli poco profondi e substrati calcarei compatti.
Le popolazioni italiane di erica pugliese sono considerate in pericolo, pertanto la specie è stata inserita nella lista rossa delle piante italiane da proteggere con la qualifica IUCN (International Union for Conservation of Nature) di specie minacciata.